domenica 10 dicembre 2006

Un party

Ho una cura abbastanza maniacale del mio corpo e non sopporto lo sciattume della maggior parte delle persone che incontro per la strada... è anche per questo motivo che ho deciso di prendere un autista che pago come un pilota di shuttle: per non essere costretto a vedere tanta miseria e decadenza.
Ho sempre creduto che un aspetto fisico poco curato procuri automaticamente problemi mentali latenti abbastanza seri: nessuno ammetterebbe mai di averli, ma quelli sono lì e contribuiscono a renderci ancora più nevrotici.

Ieri sera, dopo una faticosa giornata lavorativa all'insegna di scelte inutili, ho fatto nuovamente tardissimo a causa di un party in una casa privata che iniziava alle 23. Ho bevuto come un dannato e poi mi sono servito delle prelibatezze della casa direttamente da un vassoio di argento e con il solo aiuto del mio naso.

La proprietaria, A. , non la conoscevo per niente in quanto sono stato letteralmente trascinato da un mio amico che ha, con la suddetta, una mezza tresca. La simpatia tra i due (lei sposata ma, al momento, separata. Ipse dixit.) non ha impedito a questa donna di lanciarmi occhiate apparentemente interessate, ma io lì per lì, credevo che si trattasse di null'altro se non degli effetti del "buffet".
Le cose si sono dimostrate nella loro cruda verità qualche oretta dopo: quando A. mi ha accompagnato a prendere il cappotto di Armani che una filippina latitante aveva riposto in una stanza guardaroba. Non so da cosa dipendessero, ma le sue intenzioni si sono dimostrate molto chiare. Io, dal mio punto di vista avevo una gran voglia di sentire il suo sapore. L'ho assaggiata. Ma non credo che dirò nulla al mio amico.

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