mercoledì 13 dicembre 2006

Un barbone

Sceso dall'auto che mi porta in ufficio mi si è avvicinato un barbone. Cercava qualche spicciolo e mi augurava un buon natale. Gli ho chiesto se accettasse il pagamento con la carta di credito ma non ho avuto risposta.

Odio terribilmente la povertà, soprattutto quando mi si avvicina.

domenica 10 dicembre 2006

Un party

Ho una cura abbastanza maniacale del mio corpo e non sopporto lo sciattume della maggior parte delle persone che incontro per la strada... è anche per questo motivo che ho deciso di prendere un autista che pago come un pilota di shuttle: per non essere costretto a vedere tanta miseria e decadenza.
Ho sempre creduto che un aspetto fisico poco curato procuri automaticamente problemi mentali latenti abbastanza seri: nessuno ammetterebbe mai di averli, ma quelli sono lì e contribuiscono a renderci ancora più nevrotici.

Ieri sera, dopo una faticosa giornata lavorativa all'insegna di scelte inutili, ho fatto nuovamente tardissimo a causa di un party in una casa privata che iniziava alle 23. Ho bevuto come un dannato e poi mi sono servito delle prelibatezze della casa direttamente da un vassoio di argento e con il solo aiuto del mio naso.

La proprietaria, A. , non la conoscevo per niente in quanto sono stato letteralmente trascinato da un mio amico che ha, con la suddetta, una mezza tresca. La simpatia tra i due (lei sposata ma, al momento, separata. Ipse dixit.) non ha impedito a questa donna di lanciarmi occhiate apparentemente interessate, ma io lì per lì, credevo che si trattasse di null'altro se non degli effetti del "buffet".
Le cose si sono dimostrate nella loro cruda verità qualche oretta dopo: quando A. mi ha accompagnato a prendere il cappotto di Armani che una filippina latitante aveva riposto in una stanza guardaroba. Non so da cosa dipendessero, ma le sue intenzioni si sono dimostrate molto chiare. Io, dal mio punto di vista avevo una gran voglia di sentire il suo sapore. L'ho assaggiata. Ma non credo che dirò nulla al mio amico.

sabato 9 dicembre 2006

Entrare nel confessionale.

Padre, ho peccato. Questo blog sarà per me un confessionale e l'anonimato mi aiuterà a raccontare con maggiore semplicità quello che creo e quello che distruggo.Non avrei di certo problemi economici per poter raccontare la mia vita ad uno psicologo ma non credo sia giusto pagare qualcuno che si faccia i cazzi tuoi e che ti faccia un milione di domande professando guarigioni e chiedendo soldi solo per soddisfare eccitate curiosità.Cercherò di essere meno riconoscibile che posso e per questo motivo tutto ciò che mi riguarda e che è alla luce del sole lo terrò prevalentemente per me. Quello che tutti sanno voi non lo saprete.

La mia vita è stata scandita dalla costante presenza di soldi. Troppi. E' sempre stato così ed è probabile che continuerà ad esserlo ma sono certo che se fossi stato un po' più squattrinato adesso non sarei qui a parlare con qualche assurdo personaggio da internet. Eccomi, vestito di un completo di Ermegildo Zegna, con un cravatta di Versace, delle scarpe Fratelli Rossetti (credo che se facessi un breve conto delle cose che ho adosso arriveri ai 15.000 €) dietro ad una scrivania che è solo una bella facciata. Sono qui per volere del superiore e il superiore sarebbe mio padre. Non sono stato nemmeno preferito a qualcuno perchè questa sedia e questa scrivania e questo studio e tutto il resto sono miei sin dalla nascita. Figlio unico, parlo perfettamente italiano per quanto abbia studiato in Svizzera e vissuto in America gran parte della mia adolescenza. Adesso sono di nuovo qui, ma per questioni di lavoro e non certo per gli spaghetti, il mandolino e qualche altra cazzata italiana.

La cosa divertente è che io non combino veramente niente, il mio lavoro lo demando a collaboratori profumatamente pagati e la maggior parte degli affari li faccio di notte, durante festini a base di coca e champagne. Non sono una persona normale.Ieri "notte" l'autista mi ha accompagnato a casa alle sei del mattino e non so di preciso facendo cosa ho passato le prime ore di questo nove dicembre. So solo che mi sono svegliato mezzo nudo in un letto che non era il mio. In effetti lo so anche di chi era ma veramente non oso ricordare quello che ho fatto. Spero solo di non dover pagare altri 50.000 € per sbarazzarmi dei frutti dei miei errori. I ricchi a volte sono tremendamente meschini e avidi di un denaro che proveranno in tutti i modi a portarsi nella tomba.

Adesso sono qui e mi farò portare un caffè. Tutti scattano ai miei comandi. Poveri loro.